OCDC Lodi: Promesse -Temporanee

OCDS Lodi: Promesse temporanee

Sono già passati due anni da quando, il 15 dicembre del 2018, siamo stati ammessi all’OCDS ed ora eccoci qui, ancora una volta nella ricorrenza della festa di S. Giovanni della Croce, ad emettere le nostre Promesse Temporanee.
In questi giorni molte sono state le riflessioni sul cammino fatto sino ad ora, data anche la particolare situazione in cui ci troviamo: proprio due anni fa, infatti, ci siamo trasferiti a Malta e siamo quindi fisicamente molto distanti dalla nostra Comunità di Lodi, anche se spiritualmente vicinissimi ad essa.
Inizialmente avevamo pensato di poterci integrare nella Comunità dell’OCDS maltese ma ben presto, dopo l’iniziale calorosa accoglienza (al momento dell’ammissione), abbiamo compreso che non sarebbe stato possibile, conoscendo i membri (persone molto riservate) solo la lingua maltese (Malta è uno Stato bilingue – cioè di lingua inglese e maltese – anche se moltissimi dei suoi abitanti comprende e parla anche la lingua italiana, avendo molti abitanti origini nel nostro Paese).
Ciò rappresentava un ostacolo molto grande, ma davvero i disegni di Dio rendono possibile ciò che umanamente non si osa neppure immaginare ! Dobbiamo solo ardentemente chiedere il Suo aiuto e pregare …

Superando l’iniziale ritrosia verso i nuovi mezzi di comunicazione, abbiamo così inizialmente partecipato on line agli incontri mensili organizzati dalla Comunità di Lodi e poi, quando gli impegni lavorativi non ce l’hanno più permesso, ci siamo collegati con la Presidente Rosa Pellegrino, che ci ha così personalmente e con molta disponibilità seguito in questo primo percorso.
Non è stato facile, ci sono stati momenti di sconforto, perché comunque tante volte è pesata la distanza fisica: soli, lontani dalla nostra terra (non solo, cioè, da tutti i nostri affetti, ma anche dalle nostre tradizioni, dalle abitudini, dalla cultura, così diverse da quelle locali) abbiamo avuto molto tempo per chiederci qual era il progetto di Dio su di noi e se era proprio questa la strada che Lui voleva noi percorressimo … scoprendoci così molto meno soli quando si vive autenticamente nella fede !
Da questo punto di vista, le ristrettezze sanitarie imposte poi dalla pandemia non ci hanno colti impreparati, ma semmai sono state occasioni per una ulteriore verifica rispetto alle priorità che ci eravamo dati e che essa ora ha messo in discussione.
Ancora una volta ci siamo ritrovati amati e accolti non solo dalla nostra Comunità di Lodi (che tante volte e in molti modi ci ha fatto “coraggio”), ma anche da quella dell’intera Provincia Lombarda e dai Padri, che, negli incontri e nei momenti di preghiera organizzati sempre on line, ci hanno testimoniato la loro sincera vicinanza.

La stessa vicinanza che lunedì sera abbiamo comunque letto negli occhi e nei sorrisi dei membri dell’OCDS maltesi e dei Padri Carmelitani presenti (P. Juan Debono, Provinciale e celebrante della S. Messa, P. Alfred Debono – di San Giuseppe – P. Pio Sammut del Bambino Gesù, Fra Leli Aquilina della Beata Maria di Gesù Crocifisso e Fra Ronald Knight di Santa Teresa): in quel Convento (dedicato a S. Teresa d’Avila, il primo al mondo ad essere stato eretto in suo onore, come P. Debono ha spiegato nella sua omelia) veramente abbiamo sentito la presenza non solo di coloro che, precedendoci, hanno emesso le loro promesse o i loro voti, ma anche dei nostri Santi, che crediamo intercederanno per noi. Ora che possiamo veramente dire di essere entrati nell’OCDS, con esultanza ringraziamo il Signore perché ancora una volta sentiamo nel cuore che è questa la nostra strada: particolarmente toccante è stata l’omelia di P. J. Debono, che con sensibilità ha in parte tenuto in italiano:
“Considero una grazia il fatto che tu Marcello di Gesù e di Maria, e tu Gisella della Santa Croce farete le vostre Promesse in questa Chiesa storica, la prima nel mondo dedicata a Santa Teresa. In questa Chiesa hanno fatto le loro Promesse centinaia di membri dell’Ordine Secolare lungo la storia, e centinaia pure di frati, tra i quali anch’io, che emisi i miei primi Voti proprio in questa Chiesa nelle mani del P. Pio qui presente, così come anche quelli Solenni, venticinque anni fà. Oggi ricorre la Solennità del Nostro Padre Giovanni della Croce, che come la Santa Madre fu venerato in questa Chiesa fin dalla sua Beatificazione. All’epoca, i quattro altari laterali (e naturalmente quello principale) erano già dedicati alla Santa Madre, a San Giuseppe, alla Madonna del Carmine, a San Francesco ed alla Presentazione del Signore. Considerando questo fatto, la comunità del tempo decise di chiudere le due porte laterali della storica Chiesa per creare due nuovi altari e dunque due cappelline e dedicarne una al neo Beato Giovanni della Croce.
Scrive San Giovanni della Croce: “la fede semplice è necessaria per cercare Dio. Nelle cose esterne, la luce aiuta per prevenire che uno casca, ma nelle cose di Dio è proprio il contrario: è meglio per l’anima il non vedere se vuole essere più sicura” (Massime d’amore 54). Spesso non comprendiamo la nostra storia, quello che Dio vuole da noi, viviamo in una densa notte oscura. Per questo Dio chiede da noi questo abbandono totale nelle mani di questo Padre, pieno di premure per noi. In fin dei conti, Dio è Dio, e noi siamo solo le Sue creature, che dipendiamo da lui. “Dio ha dei disegni che noi non sempre comprendiamo, ma che dobbiamo adorare” (Elisabetta della Trinità, L. 129).
Le prove che Giovanni della Croce ha dovuto vivere non lo hanno distrutto, ma, piuttosto, è proprio durante quelle ‘notti’ che lui compose le sue Poesie, che poi commenta nelle sue opere. In tutto, Giovanni della Croce vide la mano amorosa del Padre che, come con uno scalpello, lo conformavano a Cristo.
Coraggio allora Marcello e Gisella, “Lui è l’immutabile, Colui che non cambia mai: ti ama oggi, come ti amava ieri e come ti amerà domani” (L. 298, Elisabetta della Trinità).

Ecco allora che ci tornano in mente le parole di San Giovanni della Croce: “… Non far caso né in parte né in tutto a ciò che le tue potenze possono comprendere … non volerti mai appagare di ciò che comprendi di Dio, ma di ciò che non comprendi di lui … ama e deliziati in ciò che non puoi comprendere né sentire di lui: perché questo è … cercarlo nella fede … . Fai bene, quindi, in ogni tempo, ora di avversità, ora di prosperità spirituale o temporale, a considerare Dio nascosto e così gridare a lui, dicendo: ‘Dove ti nasconderesti, Amato, e in pianto mi hai lasciato ?’ “ (Cantico Spirituale 1,12).

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