L’ORDINE

Nato sul monte Carmelo nel XII secolo, sviluppatosi in Europa dal XIII secolo, l’Ordine del Carmelo si è caratterizzato per la riforma costante con cui ha intrecciato il suo sviluppo.

La prima, la più radicale forse, quella dei fondatori che da crociati si fecero eremiti. La seconda, non meno traumatica, dei religiosi arrivati in Europa che da eremiti si fecero mendicanti. Tra le altre, comuni nella vita religosa del XV-XVI secolo, quella delle Scalze, iniziatata nella Spagna del siglo de oro da Teresa de Jesùs, estesa anche al ramo maschile dell’Ordine, non solo continua ancora oggi ma appella alla riforma continua dei suoi membri, necessaria perché ogni generazione di scalzi sia fondatore per quelli che verranno dopo.

Movimenti di riforma dell’Ordine iniziarono già nella seconda metà del secolo XV (Mantova e Albi). È in questo periodo che, sotto il Padre Generale Giovanni Soreth (1394-1471), vennero fondate le Monache Carmelitane.

La riforma che ebbe maggiore sviluppo fu però quella avviata in Spagna da santa Teresa di Gesù: fondando ad Avila nel 1562 il monastero di san Giuseppe. La riforma teresiana, fondata su orazione, zelo apostolico e centralità della vita comunitaria, si estese secondo le intenzioni di Teresa anche al ramo maschile dell’Ordine, grazie all’adesione di san Giovanni della Croce (Duruelo 1568) e l’apporto di Jerónimo Gracián. Non compresa e non accettata da parte dell’Ordine, la riforma dovette chiedere a Roma la separazione giuridica (1593). Da allora esistono due famiglie religiose: i Carmelitani dell’Antica Osservanza (detti anche Calzati) e i Carmelitani Scalzi o Teresiani, ciascuna con Costituzioni e un governo proprio.
Nel 1600, i Carmelitani Scalzi d’Italia venivano eretti da Clemente VIII nella Congregazione di san Elia, che assumeva un marcato carattere missionario, in tutto indipendente dal ramo che invece faceva capo agli Scalzi di Spagna.

Già due anni dopo la morte di santa Teresa (1582), i Carmelitani Scalzi giungevano a Genova per fondare il primo convento dell’Ordine fuori di Spagna, il convento di sant’Anna, e da qui il Carmelo teresiano si diffuse in tutta Europa, mentre negli stessi anni dalla Spagna e dal Portogallo gli Scalzi partivano per fondare in America Latina.

Oggi i Carmelitani Scalzi mirano a costituire comunità teresiane, che siano luoghi di autentica crescita umana e spirituale e di irradiazione della verità e bellezza in esse sperimentata. Comunità, in senso teresiano, è un modo di essere, che richiede un profondo riorientamento della persona nel triplice senso indicato da Teresa, e cioè nel senso dell’amore fraterno, del distacco dal mondo e dell’umiltà. Siamo persone legate tra loro dall’amicizia di Gesù Cristo. È qualcosa di molto semplice e povero, ma al tempo stesso di molto profondo e coinvolgente. Sappiamo di dover cercare prima di ogni cosa la comunità teresiana e tutto il resto ci sarà dato in sovrappiù (cf Mt 6, 33).