STORIA DELLA BIBLIOTECA

L’impegno pastorale legato alla predicazione e alla formazione religiosa ha creato in ogni convento nutrite biblioteche di testi sia sacri sia profani, ad uso dei religiosi. Gran parte dei fondi originari dei vari conventi sono andati perduti all’epoca delle soppressioni (incamerati dalle biblioteche statali, venduti, trafugati o mandati al macero), ma nel corso del XIX secolo si tentò di recuperare almeno i beni più preziosi che singoli religiosi avevano occultato alle soppressioni e di rimettere in piedi biblioteche ben fornite, grazie anche all’impegno di alcuni benefattori (fra tutti il Conte Luigi Confalonieri Strattman di Verderio che non solo ricomprò al Demanio il convento di Concesa ma ne restaurò anche la biblioteca storica con libri antichi e di pregio).
La Biblioteca Provinciale è stata ospitata nel convento di Piacenza dalla sua nascita (nei primi anni Settanta) al 1992, anno di chiusura del convento, e da allora è stata trasferita presso il convento del Corpus Domini di Milano, ove ha sede anche la Curia Provinciale (cfr. Verbali del Definitorio Provinciale del 20 aprile 1970, punto 6; 26 gennaio 1971, punto 5; 22 novembre 1973, punto 3; 5 giugno 1975, punto 8; 3 luglio 1975, punto 3; e infine 28 novembre 1991).

La Biblioteca Provinciale conserva oggi tutti i volumi di pregio (manoscritti, incunaboli, edizioni dei secoli XV-XVIII) che costituivano il patrimonio delle singole biblioteche dei conventi, a parzialeeccezione di quella di Concesa, che è stata mantenuta in sede, sia per la monumentalità della sala sia per l’importanza storica della casa nel contesto.