Notizie dalla Missione

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Secondo Noviziato a Nkolbisson: luglio – settembre 2021

Quest’anno si è svolto, nel nostro convento di Nkolbisson, il Secondo Noviziato Interprovinciale dell’Africa francofona. Questo momento formativo ha coperto l’arco di tre mesi, da luglio a settembre, ed è stato un momento di grande condivisione e gioia per tutti gli studenti coinvolti in questa esperienza.
Hanno partecipato in tutto 6 novizi: tre del Centrafrica, due del Togo e uno del Congo. La partecipazione di novizi di altre Delegazioni è stata purtroppo penalizzata dal covid. Questo però non ha impedito che il Secondo Noviziato si svolgesse con grande entusiasmo.
Questo momento formativo è stato promosso già da alcuni anni non solo dall’Africa francofona ma anche da quella anglofona. Ed è un’occasione che favorisce l’incontro e il confronto degli studenti carmelitani in procinto della professione solenne dei voti.
Le giornate del Secondo Noviziato sono state caratterizzate da momenti di formazione sulla nostra spiritualità, alla mattina, con l’intervento di ben 10 padri, provenienti dalle diverse Delegazioni. A questi momenti formativi si sono alternate delle uscite ricreative in luoghi di spiritualità o di interesse locale.
I Padri formatori hanno approfittato di questo momento particolare per presentare ciascuno anche il cammino della propria Delegazione. Tra i momenti formativi c’è stata anche l’occasione di far conoscere la figura del servo di Dio fr. Jean – Thierry, proiettando un video girato qualche anno fa da P. Marie – Joesph, della Delegazione del Senegal.
Il Secondo Noviziato si è rivelato un momento di crescita anche per tutta la nostra comunità di Nkolbisson, grazie alla preghiera fatta insieme, le testimonianze, i momenti di ricreazione condivisi. Preghiamo perché il cammino di questi cari confratelli del Carmelo africano, in procinto della loro professione solenne dei voti, possa proseguire sempre con fedeltà e gioia.

Vestizione di Armand e prima professione di fr. Jean – Claude

Mi è stato chiesto di riportare per iscritto alcune delle mie esperienze trascorse in caritativa (OMC) presso i padri Carmelitani Scalzi del Corpus Domini dopo che ho lavorato per più di sei mesi lì per far conoscere a voi carissimi lettori che cosa fanno i volontari della mensa.
In caritativa vi sono numerose persone che si occupano dell’organizzazione vi è chi si interessa di trovare nuovi elementi che possano sostituirne altri in caso di necessità o di abbandono. Vi è, altresì, un cuoco che cucina un ottimo pasto caldo (infatti riceve molti complimenti dai nostri ospiti!!!). Abbiamo ancora chi durante la distribuzione si impegna a far rispettare le norme anticovid19 facendo entrare un massimo di cinque persone alla volta dall’ingresso e inoltre vi è chi si occupa della sistemazione delle scorte del cibo.
Non voglio parlare di un giorno specifico della settimana, perché non vorrei togliere dei meriti a tutti gli altri volontari. Per questo motivo vorrei descrivere come un volontario trascorre una giornata in mensa in maniera un po’ più generica.
La mensa apre la mattina dalle 08.30 e termina più o meno all’una di tutti i giorni della settimana, fatta eccezione del sabato che rimane chiusa. Nello specifico io da gennaio 2021 fino ai primi di luglio ho dato il mio modesto contribuito ad aiutare le squadre dei volontari nei giorni della settimana che partono dal lunedì al venerdì.
Ogni giorno ha una propria squadra di volontari e tra questi c’è un referente che organizza il gruppo e dà anche lui una mano per agevolare il corretto andamento della giornata.
La mattina, dopo aver espletato tutti i dovuti controlli a causa del covid, i nostri amici volontari, su indicazioni del referente cominciano a preparare tutto il necessario per riempire il sacchetto che dovrà essere consegnato ai nostri ospiti successivamente.
Così ognuno si impegna ad aiutare l’altro. Io, insieme ad altri, ci siamo occupati della preparazione dei panini o con il prosciutto o con il tonno o con il formaggio.
Altri ancora si sono occupati di dare una mano a preparare la frutta, o i dolci, o a sistemare le posate, o a scaricare le bottiglie di acqua ed anche a dividere le pizze con il maiale da quelle senza per i nostri amici musulmani.
Inoltre dopo la preparazione c’è chi aiuta alla distribuzione dei sacchetti o a lavare le pentole e le posate.
Tutti i volontari con cui ho lavorato sono sempre stati molto disponibili a fare il massimo per far sentire il prossimo non come un estraneo, ma come un fratello; non come un soggetto lontano, ma semplicemente un uomo o una donna più vicini a noi.
Abbiamo accolto e nutrito tutte le persone senza nessun tipo di distinzione.
Trattavamo ciascuno proprio come se fosse un fratello o una sorella esattamente come suggerisce Papa Francesco nella sua enciclica “Fratelli tutti”, il quale chiede a ciascuno di noi di abbandonare il pensiero rivolto solo verso sé stessi ed aprirlo all’altro non come un estraneo, ma come un vero fratello di sangue.
Per questo chiunque voglia entrare a far parte di questa grande famiglia, può contattare padre Paolo Pigozzo oppure può venire alla mensa per constatare di persona quanto bene fanno questi nostri amici.
Fr. Girolamo della Madre di Dio

Mi è stato chiesto di riportare per iscritto alcune delle mie esperienze trascorse in caritativa (OMC) presso i padri Carmelitani Scalzi del Corpus Domini dopo che ho lavorato per più di sei mesi lì per far conoscere a voi carissimi lettori che cosa fanno i volontari della mensa.
In caritativa vi sono numerose persone che si occupano dell’organizzazione vi è chi si interessa di trovare nuovi elementi che possano sostituirne altri in caso di necessità o di abbandono. Vi è, altresì, un cuoco che cucina un ottimo pasto caldo (infatti riceve molti complimenti dai nostri ospiti!!!). Abbiamo ancora chi durante la distribuzione si impegna a far rispettare le norme anticovid19 facendo entrare un massimo di cinque persone alla volta dall’ingresso e inoltre vi è chi si occupa della sistemazione delle scorte del cibo.
Non voglio parlare di un giorno specifico della settimana, perché non vorrei togliere dei meriti a tutti gli altri volontari. Per questo motivo vorrei descrivere come un volontario trascorre una giornata in mensa in maniera un po’ più generica.
La mensa apre la mattina dalle 08.30 e termina più o meno all’una di tutti i giorni della settimana, fatta eccezione del sabato che rimane chiusa. Nello specifico io da gennaio 2021 fino ai primi di luglio ho dato il mio modesto contribuito ad aiutare le squadre dei volontari nei giorni della settimana che partono dal lunedì al venerdì.
Ogni giorno ha una propria squadra di volontari e tra questi c’è un referente che organizza il gruppo e dà anche lui una mano per agevolare il corretto andamento della giornata.
La mattina, dopo aver espletato tutti i dovuti controlli a causa del covid, i nostri amici volontari, su indicazioni del referente cominciano a preparare tutto il necessario per riempire il sacchetto che dovrà essere consegnato ai nostri ospiti successivamente.
Così ognuno si impegna ad aiutare l’altro. Io, insieme ad altri, ci siamo occupati della preparazione dei panini o con il prosciutto o con il tonno o con il formaggio.
Altri ancora si sono occupati di dare una mano a preparare la frutta, o i dolci, o a sistemare le posate, o a scaricare le bottiglie di acqua ed anche a dividere le pizze con il maiale da quelle senza per i nostri amici musulmani.
Inoltre dopo la preparazione c’è chi aiuta alla distribuzione dei sacchetti o a lavare le pentole e le posate.
Tutti i volontari con cui ho lavorato sono sempre stati molto disponibili a fare il massimo per far sentire il prossimo non come un estraneo, ma come un fratello; non come un soggetto lontano, ma semplicemente un uomo o una donna più vicini a noi.
Abbiamo accolto e nutrito tutte le persone senza nessun tipo di distinzione.
Trattavamo ciascuno proprio come se fosse un fratello o una sorella esattamente come suggerisce Papa Francesco nella sua enciclica “Fratelli tutti”, il quale chiede a ciascuno di noi di abbandonare il pensiero rivolto solo verso sé stessi ed aprirlo all’altro non come un estraneo, ma come un vero fratello di sangue.
Per questo chiunque voglia entrare a far parte di questa grande famiglia, può contattare padre Paolo Pigozzo oppure può venire alla mensa per constatare di persona quanto bene fanno questi nostri amici.
Fr. Girolamo della Madre di Dio

Ingresso in Postulandato di Edmund, David, Thèophile e David

Sabato, 9 ottobre, si è svolta nel nostro convento di Nkoabang la cerimonia di ingresso in Postulandato di quattro nuovi postulanti: tre del Cameroun e uno, Edmund, proveniente dal Ciad. Quest’ultimo, attirato dal Carmelo tramite la conoscenza di fr. Jean – Thierry, è entrato nella nostra Delegazione, non essendoci ancora una presenza carmelitana nel suo paese, il Ciad.
I quattro postulanti del I° anno, seguiti da P. Emeka, si aggiungono così ai tre postulanti del II° anno, che sono passati da Nkoabang a Nkolbisson, dove avranno come p. Maestro P. Armand. Auguriamo a tutti loro di compiere un anno nelle crescita spirituale, secondo lo spirito del Carmelo, attraverso la letture delle opere e l’esempio dei nostri santi.

Ordine Secolare di Nkolbisson: promesse definitive di Thomas

Nel mese di ottobre il nostro P. Delegato, p. Domenico, si è recato nel Nord del Cameroun, nella Diocesi di Ngaunderé, per le promesse definitive di un secolare, Thomas, e per la promesse temporali di altri cinque secolari.
In questa diocesi c’è la presenza di un gruppo di carmelitani secolari che, per il momento, non essendo stato ancora riconosciuto ufficialmente l’Ocds, sono aggregati all’Ordine Secolare di Nkolbisson.
La cerimonia si è svolta il 15 ottobre con la presenza anche del vescovo, che si è mostrato molto favorevole alla presenza dei Secolari Carmelitani nella sua Diocesi. Hanno partecipato alla cerimonia, oltre al nostro P. Delegato P. Domenico, anche numerosi secolari dell’Ocds di Nkolbisson.
Preghiamo perché la presenza del Carmelo arrivi anche in queste terre lontane del Cameroun, per far conoscere e trasmettere la ricchezza della nostra spiritualità.

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