La storia e la vita nei panni degli altri il ‘viaggio della speranza’ e la vergogna di essere europeo diario di un soggiorno in Missione

La storia e la vita nei panni degli altri il
“viaggio della speranza”
e la vergogna di essere europeo
diario di un soggiorno in Missione

il viaggio della speranza

Questa visita in Missione è stata tutta ‘di corsa’: il calendario del mio programma mi ha costretto a saltare da un posto all’altro lo stretto tempo necessario a svolgere quanto devo fare (soprattutto preparare e presiedere il capitolo elettivo dei monasteri di Etoudi e Figuil) senza troppo tempo per altro.
Siamo arrivati con p. Paolo il 27 luglio sera. Viaggio tranquillo e tutto sommato confortevole a parte un po’ di ansia per la connessione a Parigi che abbiamo preso giusto in tempo. A Yaoundé, come era prevedibile, 2 bagagli su 4 non sono arrivati… per fortuna che sono per lo meno arrivati quelli con la nostra biancheria di ricambio!!
Dal 28 al 31 luglio sono stato da solo a Etoudi per le elezioni. Caldo afoso, ritmo intenso di ascolto delle sorelle, assenza di connessione, Messe in francese con qualche predichina a braccio più o meno comprensibile… direi tutto sommato bene. Il 31 rientro per qualche giorno a Nkoabang dove ho incontrato la comunità e soprattutto i tre ragazzi che quest’anno hanno fatto il loro primo anno di Postulandato. Sono stati tutti e tre approvati a proseguire il cammino, e pare un gruppo che promette bene, come da qualche anno a questa parte il lavoro dei padri in Missione, soprattutto di p. Domenico, ha permesso di concretizzare. Insieme a Paolo abbiamo partecipato anche alla chiusura del campo vocazionale ultima tappa del cammino di discernimento e valutazione dei 5 ragazzi che potrebbero fare la domanda per entrare in postulandato il prossimo settembre. Vengono da varie regioni del paese (uno addirittura da Tchad), e quasi tutti hanno conosciuto il Carmelo e la Delegazione del Cameroun attraverso l’incontro con fr. Jean Thierry!!
Sabato sera dopo cena, a conclusione del campo, questi ragazzi hanno fatto una bella ricreazione in cui ciascuno si è esibito in qualcosa di serio o di buffo… un momento veramente fraterno e piacevole che subito mi ha fatto pensare alle nostre estati cassanesi di qualche decennio fa.

Sempre mi colpisce spontaneità e vitalità delle espressioni di vita di questa terra!
Il clima sereno di questi giorni nella nostra parrocchia viene però turbato, almeno per me, da una notizia che ho sentito come una ferita al cuore. Già da tempo p. Emeka, il padre nigeriano che ci sta dando una mano ormai da 5 anni, un ragazzo veramente in gamba e molto bravo, mi aveva chiesto per questa estate di poter andare per il tempo delle vacanze in Inghilterra da suoi conoscenti che l’avevano invitato. La richiesta mi pareva una cosa importante per lui, visitare l’Inghilterra che tra l’altro è la sua Provincia madre e prendersi un tempo di riposo, e quindi l’avevo invitato a procedere. Proprio mentre eravamo a Nkoabang invece gli è arrivata la risposta dell’ambasciata inglese a Yaoundé che gli ha negato il visto di entrata nel paese. Motivazione: non vedono chiara la sua situazione di un nigeriano in Cameroun che chiede di andare in Inghilterra, e quindi niente visto. Mi sono sentito umiliato per lui e ho provato vergogna per questa nostra Europa così cieca e impaurita. Ho chiesto ad Emeka se potevo fare qualcosa, se potevo scrivere una lettera di garanzia sulla sua posizione… mi ha guardato come se stessi parlando un’altra lingua con negli occhi una rassegnazione che mi ha fatto tremare tanto è lontana da qualsiasi mia/nostra (di europei) prospettiva possibile…
Il 6 agosto partiamo per Figuil, zona Nord del paese, distanza reale Yaoundé-Figuil via terra 1200 km ca. Sono sempre andato a Figuil in aereo (volo Yaoundé-Garoua) e poi ultimi 100 km in macchina. I voli interni del Cameroun, via CamairCo la compagnia di bandiera, sono ripresi dopo la sospensione per il covid, ma non sei sicuro né del giorno né dell’orario della partenza… i miei frati hanno quindi pensato un mezzo di trasporto alternativo: treno + bus. La prospettiva non mi allettava molto, ma non c’era altra possibilità.

Prendiamo il treno a Yaoundé alle 19.00, destinazione Ngaunderé. Da lì avremmo poi dovuto proseguire in bus. Le coordinate per un ‘viaggio della speranza’ c’erano tutte e invece… il treno è una piacevole sorpresa. Vi sono carrozze con cuccetta a due e 4 posti, oltre che le normali carrozze con sedili.

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