La reliquia

CREMONA in tempo di Covid-19: dall’M.C.S.

CREMONA in tempo di Covid-19: dall’M.C.S.

Ostensorio S. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo

Nel mese di aprile dello scorso anno sono state ospitate per quattro giorni nella parrocchia di s. Imerio in Cremona le urne con le reliquie di s. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo e quelle dei suoi genitori, i santi coniugi Zelia e Luigi Martin. Queste urne, solitamente, nella loro peregrinatio, sono accompagnate da padre Antonio Sangalli il quale, durante la sosta a Cremona, ebbe modo di vedere e ammirare delle opere fatte artigianalmente, in ferro battuto, da Enrico Sassi, marito di Maria Rosa, nostra consorella della Fraternità di Cremona del Movimento Carmelitano dello Scapolare: egli, essendo in pensione e avendo la capacità di lavorare il ferro, ha messo a frutto questa abilità producendo degli articoli/arredi per il servizio liturgico, come, ad esempio, un portalampada per il tabernacolo, qualche leggìo, oppure corone di fiori che incorniciano quadri della Madonna, di Gesù della Divina Misericordia, candelabri e altro ancora, per non parlare delle centinaia di corone del rosario o “decine” del rosario intrecciate da lui.

A tal vista, padre Antonio ha chiesto ad Enrico se poteva riprodurre un ostensorio simile a quello disegnato da s. Teresa di Gesù Bambino per decorare una pianeta.

Enrico ha accettato questo incarico e nei mesi di forzata clausura per la presenza del Covid-19, ha iniziato l’esecuzione dello splendido ostensorio.

Quando s. Teresa di Gesù Bambino ha realizzato il decoro per la pianeta, ha voluto, in effetti, rappresentare la sua famiglia.

Trattasi di una composizione floreale dipinta da Teresa stessa poco dopo la morte del papà, come decorazione su un paramento liturgico (pianeta) confezionato con la stoffa appartenuta ad un vestito della mamma. In questo dipinto Teresa non lascia trasparire solo il suo amore per la famiglia in cui è nata, ma indica come lei ha guardato ai suoi genitori e ha capito la loro storia d’amore, la loro vicenda umana e cristiana.

Dalla terra sbocciano due rose bianche, abbracciate l’una all’altra e strette attorno al gambo del giglio-croce, come per sostenersi, per affrontare uniti la vita. Esse raffigurano in primo luogo Luigi e Zelia (il loro amore) e poi i genitori che sono diventati. Dalla loro unione benedetta da Dio, sono nati nove figli, i nove fiori di giglio che si schiudono tutti in modo diverso attorno al Volto Santo di Gesù, facendogli da corona.

I gigli sbocciati e nel pieno della maturità sono le figlie: Maria, Paolina, Leonia e Celina. Teresa si raffigura nel giglio seminascosto a sinistra del Volto Santo, mentre i quattro boccioli alludono ai quattro fratellini morti in tenera età: Elena, Giuseppe Luigi, Giuseppe Gian Battista e Melania Teresa. Il colore bianco delle due rose e dei gigli richiamano la purezza e i gigli, inoltre, evocano la vocazione alla verginità abbracciata per amore di Gesù, non solo dalle cinque figlie, ma anche dai quattro fratellini morti prematuramente. Elena aveva cinque anni quando morì: è il bocciolo di giglio leggermente aperto.

Tutti i figli ricevuti come dono da Dio sono stati così tutti ri-donati a Dio: le cinque sorelle sono tutte monache di clausura, quattro dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi e una, Leonia, dell’Ordine della Visitazione. Per quest’ultima è in corso la causa di beatificazione.

La ricerca del Volto del Signore, l’identificarsi nel Volto del Signore è essenziale per ogni cristiano. Qui il Volto Santo di Gesù è l’elemento centrale e portante della vita di fede e di pietà di tutta la famiglia Martin. La famiglia al completo era iscritta all’Arciconfraternita del Volto Santo di Tours, ma la loro non era una devozione fatta solo di pratiche e di osservanze, era soprattutto un’attitudine spirituale. Da osservare la somiglianza del Volto Santo con la fisionomia del volto del signor Martin, volto attraverso il quale Teresa ha sempre visto il volto del buon Dio. Il desiderio di assomigliare a Gesù è stato vissuto da tutti i membri della famiglia. Attraverso il Volto Santo di Gesù, i genitori guardavano e vedevano i loro figli e i figli, guardando i loro genitori, intravedevano la bontà di Dio.

I rovi che sono attorno allo stelo dei gigli rappresentano le prove e le difficoltà della vita.
Il basamento che sostiene la composizione floreale, quasi un emisfero, è la terra santa da cui è nata la famiglia Martin.
Enrico sta riproducendo questa composizione floreale con passione, amore, timore, pazienza, attentissimo ad ogni piccolo particolare affinché tutto richiami la lode e la gloria di Dio e l’amore di Teresa per tutta la sua famiglia. Il materiale usato è l’acciaio inossidabile, più duro del ferro e più difficile da modellare come richiesto dall’esigenza dell’articolo da produrre.

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