Croce su un monte

Concesa 26-29 Agosto: Campo Vocazionale

Concesa 26-29 Agosto:

Campo Vocazionale

Nella prima sessione del nuovo Consiglio Provinciale si è deciso di organizzare un piccolo campo vocazionale a Concesa. L’iniziativa era stata pensata per quei ragazzi che alcuni nostri Padri seguono da qualche tempo. L’iniziativa si rivolgeva anche a tutti quei ragazzi e ragazze che sappiamo essere come in discernimento su cosa il Signore stia chiedendo alla loro vita. Di solito queste iniziative vengono preparate e pubblicizzate per tempo. Questa volta è stata un po’ una (piacevole) sorpresa. Avrebbero potuto esserci in più dei cinque che hanno partecipato ma è stata comunque un’esperienza arricchente per tutti, segnata anche qui dall’entusiasmo di una ripartenza da molti auspicata. È la prima notizia del nuovo incipiente Triennio: Il Signore non smette di chiamare. A noi la risposta.
Due dei partecipanti hanno inviato per tempo foto e testimonianza. Le pubblichiamo per tutti. Questo è senz’altro solo un inizio.

Risonanza dell’anima;
la mia esperienza al Carmelo di Concesa

Sono andato al Carmelo di Concesa per rispondere a delle domande precise.
-Voglio davvero dedicare la mia vita ad amare e a servire Dio con tutto me stesso?
-Il modo di amare Dio del Carmelo è quello più adatto a me?
-Pur sentendomi “chiamato” e posto su questa strada, sono disposto a rinunciare e a cambiare
completamente la mia vita in virtù di questa “chiamata”?
Solo provare la vita di un carmelitano poteva aiutarmi a trovare le mie risposte.
Al Carmelo nell’assoluto silenzio dell’orazione contemplativa mattutina ho provato uno dei momenti più felici ed intensi della mia vita. Finalmente ero al mio posto in comunione intima con Dio. Un silenzio assoluto colmo e strabordante di vero amore. Naturalmente, per così dire, conoscevo già Dio, ma è in quel silenzio complesso ed indescrivibile, spogliato di me stesso e lontano da tutte le distrazioni, che l’ho “incontrato” forse per la prima volta.
Durante le lezioni tenute sui santi del Carmelo e i dialoghi con i vari frati carmelitani, ho avuto modo di
“incontrare” la forza di una spiritualità a cui sì mi ero già approcciato da un punto di vista della conoscenza e della forma, ma che nella sostanza e nei modi d’essere, mi era ancora sconosciuta.
La vita al Carmelo mi è parsa come una musica che non conosce sosta, scandita dalle note della preghiera, della meditazione, dell’apprendimento, della vera fratellanza e dell’arricchimento reciproco in Cristo che solo il vivere e levigarsi gomito a gomito nell’amore consentono. Una vita la cui essenza è cantare il proprio amore totale per Dio.
In un mondo ingannato ed inconsapevole che vede la ricchezza, la materialità e la schiavitù alla carnalità
come eventi irrinunciabili, l’esperienza del Carmelo mi ha fatto comprendere che non potrò mai
considerare la separazione totale da ciò che è falso, vano e morente come una rinuncia o un sacrificio.
Al contrario queste separazioni sono un’imprescindibile atto di assoluta vera libertà che sfocia nell’amore più puro per Dio e conduce all’eternità.
Vivere quei giorni a Concesa è stata una vera e propria risonanza dell’anima. Ora so con certezza chi voglio essere e purtroppo so quanto il mio sé attuale ne sia distante. Intendo perciò porre tutta la mia volontà per abbattere ogni ostacolo mi separi dall’essere pienamente coincidente “dal chi” e “dal come” Dio mi vuole. Il profondo amore e la gratitudine per tutti coloro che a Concesa mi sono stati fratelli e maestri nella devozione a Cristo saranno le basi da cui inizierò a ricostruirmi con una fede rinnovata.

Nantas Milani

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