Carmelitani e carmelitane scalze in Ucraina

Scalze e Scalzi in Ucraina

Carmelitani e carmelitane scalze in Ucraina

Fin da quando, negli anni 1990, se n’è data l’occasione, le carmelitane si sono installate in Ucraina, per cominciare in un carmelo a Kiev, per aiutare con la loro preghiera e con la loro presenza la ricostruzione spirituale della società post-comunista. Poi hanno potuto aprire altri carmeli, tra cui un nuovo convento in mezzo ai campi e ai frutteti in una periferia della capitale ucraina, dove tutt’oggi sono e contano di restare. 

Mediante un tweet della Curia Generalizia dei Carmelitani Scalzi, infatti, le Carmelitane di Kharkov e di Kiev hanno reso nota la loro intenzione di restare nei loro monasteri malgrado la guerra. Le monache invitano anzi a pregare per i loro fratelli e sorelle dei diversi carmeli nel Paese, nonché per tutti gli abitanti

Così il Padre Generale Miguel Márquez all’indomani dell’invasione russa in Ucraina si era rivolto a tutto l’Ordine «frati, suore e laici, in quest’ora drammatica e terribile. Uniti all’appello e al grido angosciato di Papa Francesco a tutto il popolo di Dio, vi chiedo con ardore, come compito prioritario e urgente, di pregare intensamente e con tutta la nostra fede per tutto il popolo dell’Ucraina che in questo momento è bombardato.

Sono in contatto con i nostri confratelli e consorelle in Ucraina, cioè le due comunità di Carmelitane Scalze a Kiev e Kharkiv, e i nostri frati a Berdichev. In questo momento il Delegato, padre Jozef, si reca a Kiev per accompagnare uno dei nostri frati e la comunità di monache. Alcune consorelle di Kiev hanno deciso di trasferirsi in Polonia per mettersi in salvo. La comunità di Kharkiv ha deciso di non andarsene e di rimanere nel monastero. Queste sono le suore che sono più vicine alla frontiera.

Oggi siamo tutti Ucraina. Stamattina la priora di Kharkiv mi diceva che non hanno messa in questi giorni. Ho detto loro che l’Eucaristia di tutto l’Ordine è una cosa sola con loro. Siamo in profonda comunione con il Carmelo e il popolo dell’Ucraina.  Siamo tutti UNO in questo momento con le nostre lampade accese.

Con Maria e Giuseppe e tutti i Santi del Carmelo, ti preghiamo Signore per il popolo dell’Ucraina».

Il sostegno di tutto l’ordine non si è fatto attendere, come testimonia questa lettera di P. Józef Kucharczyk, delegato provinciale in Ucraina: «Cari fratelli e sorelle in Cristo!

A nome delle comunità carmelitane in Ucraina (le monache di Kharkiv e Kiev, ed i fratelli di Berdyczów, Kiev e Gwozdawa), vorrei ringraziarvi per tutti i segni di cura e sostegno che ci giungono dalla Polonia e dal mondo intero. Questo rafforza davvero il nostro spirito.

Stiamo bene, anche se l’ultima notte a Kiev è stata difficile per i bombardamenti. Sentiamo il rumore e la nostra casa trema. Ma Dio ci protegge, con gli angeli e la Madonna. Noi per il momento non abbiamo sofferto danni. Preghiamo e chiediamo la vostra preghiera per l’Ucraina e in modo particolare per Kiev, che soffre un attacco terribile. 

Il nostro compito principale è pregare per la pace, ma anche essere presenti per tutti coloro che si rivolgono a noi per chiedere aiuto. Le persone sanno che possono sentirsi al sicuro tra le nostre mura durante i bombardamenti, quindi cerchiamo di essere preparati per aiutare le famiglie (soprattutto gli anziani e le madri con bambini). Acquistiamo acqua, generatori per l’elettricità, stufe a legna e medicinali. Nella chiesa di Berdyczów, a causa delle vecchie mura e dell’ampio spazio, organizziamo uno dei bunker per la città. Anche le famiglie più povere chiedono aiuto per organizzare il loro viaggio in Polonia, che è un compito difficile di fronte a una tale valanga di persone in fuga dalla guerra e della benzina sempre meno disponibile. Siamo consapevoli che con il tempo, nelle città finirà l’essenziale: cibo, acqua potabile, medicine, elettricità… vogliamo essere ancora più pronti a rispondere come un samaritano biblico a chi è colpito dalla guerra.

I nostri fratelli di Polonia sono partiti con l’iniziativa di creare un fondo destinato all’aiuto materiale per le comunità di fratelli e sorelle in Ucraina, e soprattutto per le persone che si rivolgono a noi o si rivolgeranno a noi nel prossimo futuro. Vi saremo molto grati se ci aiuterete in questo momento difficile. Vi preghiamo di portare le donazioni ai nostri monasteri in Polonia o di versarle direttamente al conto della nostra Delegazione con l’annotazione: “Per i colpiti dalla guerra in Ucraina”.

Sono in costante contatto con il P. Generale e il P. Provinciale, e loro saranno i primi a sapere quando la situazione nei nostri monasteri cambierà. Grazie ancora per aver pregato e ricordato di noi. In questo è la nostra forza e vittoria! Crediamo che Dio porrà presto fine a questa follia della guerra e che ci insegnerà a usare questa difficile esperienza per il bene del Carmelo, della Chiesa e di tutta l’Ucraina.

A nome di fratelli e sorelle in Ucraina»

L’ultimo messaggio di cui siamo a conoscenza, prima di partire per la stampa, è quello del nostro Padre Rafal, OCD, dal convento di Berdychiv. In un video vuole ringraziare per l’aiuto. Queste le sue parole:

«C’è meno pericolo in Berdychiv che a Kiev. Ma i Padri hanno organizzato l’evacuazione di 681 persone di cui 374 sono bambini. È stato possibile fornire alloggio per a 255 persone. Ora, organizzano aiuti per i bisognosi. I parrocchiani che non volevano andarsene sono nel convento dei padri carmelitani. Ci sono anche bambini con loro che non vogliono andarsene perché, dicono, aspettano i loro genitori. Questo ci emoziona tanto.  I Carmelitani cercano di essere vicini alle persone che accolgono. Grazie mille per il vostro aiuto. Nos cum prole pia, benedicat Virgo Maria»

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