Chiesa Monastero di Parma

PARMA

CARMELITANI SCALZI

PROVINCIA DI SAN CARLO BORROMEO

PARMA

   TITOLO: Monastero dell’Immacolata

   INDIRIZZO: Via Montebello 69 – 43123 Parma

   TELEFONO DELLA COMUNITÀ: 0521.960468

   E-MAIL DELLA COMUNITÀ: info@carmelitanescalze.it

   ANNO DI FONDAZIONE: 1635

   SITO WEB DELLA COMUNITÀ: www.carmelitanescalze.it/

   ATTIVITÀ: Adorazione Eucaristica Vocazionale ogni primo giovedì del mese, Rosario pubblico ogni lunedì di maggio, Santa Messa solenne e benedizione dei bambini il giorno 4 gennaio (Solennità di Santa Maria Bianca)

BREVE STORIA: Nella prima metà del ‘600 la presenza del Carmelo in Parma era stata caldeggiata sia dalla Casa Farnese (allora regnante) sia da alcune giovani che aspiravano alla vita claustrale. I superiori dell’Ordine chiesero allora due monache alla comunità di Cremona – Madre Antonia e Madre Girolama – onde procedere alla fondazione di Parma.

Il giorno 11 marzo 1635  il monastero iniziò ufficialmente la sua vita di osservanza regolare, e la piccola comunità di Borgo Tanzi conquistò ben presto una fama di grande santità, che indusse molte giovani a chiedere l’abito: in pochi anni le monache furono una ventina.

In questi primi decenni, che sembrano essere il «secolo d’oro», prese l’abito la più illustre delle figlie del Carmelo di Parma: la principessa Caterina Farnese, in religione Suor Teresa Margherita (1637-1684). Tanto era stata bizzarra e capricciosa nel mondo, tanto divenne amabile e obbediente in monastero, dove morì in concetto di santità.

Sia pur con le immancabili difficoltà, come pestilenze e periodi di povertà, il Carmelo di Parma ebbe vita tranquilla fino alle note soppressioni degli ordini religiosi, prima da parte di Napoleone e poi da parte del neonato governo italiano. Malgrado tutto la comunità riuscì a non disperdersi e ad affacciarsi sul XX secolo povera di mezzi (nel frattempo si era dovuta trasferire in un fatiscente edificio in Borgo Felino) ma ancora fiorente.

Gli anni ‘40 furono segnati dalla presenza incombente della guerra, dallo sfollamento e dai gravi danni riportati dal monastero in Borgo Felino: fu così che la comunità si avventurò nella costruzione di un nuovo e funzionale edificio (1957) che è quello, sobrio ma ampio e luminoso, che occupiamo attualmente.

La Chiesa, dove troneggia la miracolosa immagine trecentesca di Santa Maria Bianca, è frequentata da un cospicuo numero di fedeli, nei giorni festivi (orario SS. Messe: 7.30 e 17.00) così come nei giorni feriali (7.30); né mancano diverse iniziative che, compatibilmente con la vita di clausura, vogliono essere per la città uno stimolo alla preghiera: recita pubblica del Rosario, incontri di preghiera, affidamento dei bambini alla Madonna (4 gennaio), adorazione vocazionale mensile.

Altare della chiesa
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